Salento, luoghi dell'anima
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Dai riti della Settimana Santa alle Tavole di San Giuseppe di Erchie, passando per i percorsi nella natura.
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I riti della Settimana Santa sono da vivere a Francavilla Fontana, dove i pappamusci, penitenti incappucciati e con i piedi scalzi, visitano il Giovedì Santo in coppia le meravigliose chiese di Francavilla, dove sono allestiti i sepolcri
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La notte del Venerdì Santo i pappamusci trascinano in processione croci pesantissime di legno, tra la commozione dei fedeli.
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Ma Francavilla è anche città d’arte. Da non perdere una visita alle chiese e a Palazzo degli Imperiali, sede del Municipio.
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Oria è la prima città del Salento a celebrare i riti della Settimana Santa. Infatti tutti i giovedì di marzo che precedono la Pasqua gli oritani partecipano a una breve, ma intensa cerimonia con cui la Statua di Cristo Morto viene portata dalla chiesa delle Benedettine alla Cattedrale
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I volontari del Gruppo di promozione umana mettono in scena la Passione, una rappresentazione che attrae tantissimi fedeli
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Intanto, dalla Grecìa Salentina riecheggiano i Canti della Passione, intonati dagli anziani, proprio come si faceva una volta, quando i nostri nonni, raccontavano con commozione la Passione e la Morte di Gesù. I canti sono in griko, una lingua molto simile al greco, importanta nel Salento dagli Antichi Greci e riverdita dai Monaci bizantini intorno al XI secolo, in fuga dall’Oriente per le persecuzioni iconoclaste
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Appuntamento il lunedì dell’Angelo a Calimera , nella Grecìa Salentina, per partecipare al Rito della Rinascita. Si passa attraverso un’antica pietra forata che simboleggia il parto, quindi il mito della Dea Madre e della Rinascita. Intorno alla pietra, confitta nel terreno, è stata costruita la chiesetta rurale di San Vito, tra alberi di ulivo e muretti a secco.
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A Erchie il 18 marzo si celebra la Vigilia della Festa in onore di San Giuseppe…
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Alta 10 metri e con un diametro di 16, la focara di Erchie, costruita con i rami secchi dell’ulivo è l’ultima festa del fuoco del Salento e segna il passaggio dall’inverno alla primavera. Le feste del fuoco iniziano con la focara di Sant’Andrea a Presicce (29 e 30 novembre), culminano la la Focara di Novoli (16 e 17 gennaio) per arrivare alla festa di Erchie.
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L’indomani, il 19 marzo, al via le tipiche Mattre (le Tavole) di San Giuseppe, che, allestite sul corso principale, vengono imbandite con tredici pietanze legate alla simbologia cristiana e all’arrivo della Primavera
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Tutti, dopo la benedizione delle Tavole da parte del sacerdote, possono prendere di quel cibo. Da non perdere gli uccellini di pane, portafortuna.
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In attesa di partecipare a queste magnifiche feste e ai riti della Settimana Santa, niente di meglio che ritemprare lo spirito, facendo una passeggiata ai confini tra cielo e mare a Portoselvaggio, nel Comune di Nardò
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Il centro è barocco, con piazze e monumenti tipici dell’arte salentina, sbocciata nel ‘600.
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Lungo la via che porta al mare, verso Santa Caterina, si possono ammirare maestose ville di fine ‘800 appartenute alla nobiltà locale. Si tratta delle ville eclettiche: eclettiche nello stile, visto che gli architetti avevano il compito di stupire i committenti e i loro amici.
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Ma Nardò ha anche ricevuto da presidente della Repubblica la medaglia al valor civile, perché immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, accolsero un campo profughi di ebrei, nella marina di Santa Maria al Bagno. Le tracce della memoria si possono leggere nel Museo dell’Accoglienza, a Santa Maria al Bagno.
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Altro luogo incantevole è Castro, un borgo medioevale, frequentato sin dalla Preistoria e in età messapica
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Bellissimo il castello, di proprietà comunale, che domina il mare.
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Un panorama mozzafiato, tra costone roccioso, mare e macchia mediterranea, ritempra lo spirito. Da non perdere una visita alla Grotta Zinzulusa dove le stalattiti e le stalagmiti danno vita a vere e proprie sculture.
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Intanto a Mesagne fervono i preparativi per la Festa in onore del carciofo brindisino Igp, il 14 aprile prossimo.
E’ un progetto varato dal Gruppo di azione locale Terra dei Messapi di Mesagne che si è posto l’obiettivo di valorizzare e rilanciare l’economia locale attraverso le tipicità.
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Ma dove soggiornare? Potete prenotare presso le Antiche Dimore Oria, un palazzo storico dei primi del ‘900, ben restaurato:
www.antichedimoreoria.it
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Se amate la campagna e desiderate avere a disposizione una piscina, il B&B le Cianche è l’ideale:
www.bedlechianche.it
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Se desiderate vivere l’atmosfera del centro storico nelle antiche case del borgo, mirabilmente restaurate
www.borgodioria.it
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Di recente restaurati, ecco due graziosi appartamenti nel cuore del centro storico di Oria:
www.domusfrumenti.it
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Pietra leccese e mirabile restauro nella casa La Tana del Lupo, dove Pompea e Giuseppe, i due proprietari si faranno in quattro per accogliervi a aiutarvi a risolvere qualsiasi problema
www.latanadel-lupo.com
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E la sera giro di pizze e prezzemolata (pasta ripiena di pesce) nel ristorante la Torretta a Oria, vicino al Santuario del Santi Medici alla Macchia
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Per rivivere anche a tavola l’atmosfera del borgo medieovale, appuntamento nel ristorante The Medieval Inn
www.themedievalinn.it
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Intanto, dopo i riti della Settimana Santa, il quinto giovedì dopo Pasqua si festeggiano i Santi Medici, che richiamano fedeli da tutto il Centro Sud