E’ morto Dino Abbascià, Presidente dell’Associazione regionale pugliesi di Milano
- Data Pubblicazione 15/06/2015
- Scritto da Carlo De Giorgi
E’ morto Dino Abbascià Presidente dell’Associazione regionale pugliesi di Milano.
Originario di Bisceglie a 13 anni aveva lasciato la sua città per emigrare a Milano, dove aveva iniziato come garzone da un fruttivendolo di Bisceglie.
Lavorando tenacemente e con impegno Dino Abbascià era riuscito a realizzare un piccolo grande impero nell’ambito dell’ortofrutta. Partito infatti con un negozio di frutta davanti al San Raffaele di Milano aveva poi ampliato la sua attività fondando la Fratelli Abbascià Spa, ditta specializzata nella distribuzione e nell’import export di ortofrutta.
Era grande amico di Albano Carrisi che aveva invitato più volte a Milano e di cui era stato ospite nella Tenuta Carrisi a Cellino San Marco. “Sì” dice il cantante, eravamo grandissimi amici. “Ho vissuto sua la prima che la seconda fase della sua malattia. Ci sentivamo spesso. Dino Abbascià era un grande. Ha aiutato tantissima gente aveva un cuore generoso. Io e lui avevamo una storia molto simile perché entrambi siamo partiti da zero”.
Lo ricordano con affetto e stima anche i presidenti delle Associazioni regionali pugliesi di Padova, Donato Colucci che ha condiviso sulla pagina facebook il video di un convegno dell’estate 2011 a Specchia dove ha partecipato Abbascià e il presidente dell’Associazione Sogno Salentino di Verona, Diego De Carlo.
“La prima volta che intervistai Dino Abbascià nel lontano 2006”, ricorda la giornalista Carmen Mancarella, “mi disse che promuoveva la Puglia e aiutava istituzioni e privati che la volevano promuovere, perché voleva costruire una terra migliore, una terra dalla quale i giovani non fossero costretti ad emigrare, come era successo a lui. Parole che mi colpirono profondamente e che danno il senso di una persona che si è sempre spesa generosamente per sostenere le iniziative a favore della sua terra natia”.
Dino Abbascià, nominato cavaliere del lavoro, era anche ai vertici di Confcommercio, presidente nazionale della Federazione nazionale dettaglianti dell’agroalimentare (FIDA) era stato nomitato da poco componente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e contribuiva nella scelta delle politiche nazionali nel campo dell’agroalimentare e del commercio dei piccoli dettaglianti. Considerato il braccio destro di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, era tra i manager convocati ogni anno per l’incontro sulla salute dell’economia e del lavoro a Cernobbio.
Lascia la moglie e due figli. Domani 16 Giugno alle 14.30 a Milano si svolgeranno i funerali. Stroncato da un male incurabile, aveva 73 anni.